Mostra personale «Lune», 1988

«Lune», Galleria Studio Laboratorio di Anna Virando
Torino, 9-22 novembre 1988

È quasi l’alba, sempre. Ore vaste come spazi di cielo, e di mare. Troppo, il tempo non trova per dove passare. La scrittura cercherebbe di raccontare quanto è accaduto o sta per accadere, attimo per attimo, ma il tempo non scorre, non muove a pietà verso il racconto. Per te, scrittore, c’è solo l’aurora, uno spazio dalla concavità fragile e opaca (la coscienza, segnata da una prevedibile implosione): i confini del cielo sono già chiari, mentre dal centro l’oscurità cade ancora sulla terra, fitta.

Per Lei, pittrice, non esiste sequenza ma simultaneità. L’immagine si dilata per aggiunte ed articolazioni, ma la percepisci come un tutto intero in forza delle intelligenti «suture» e dell’ordine non dichiarato che le è sotteso. In questa serie di nuovi lavori di Valeria Ciotti si conferma la condizione di «multistabilità» già conosciuta nella produzione degli ultimi anni. Il colore non tende a imporre rapporti spaziali strutturalmente definiti e unidirezionali: «incatena» lo spazio, concedendogli appena il gioco, più metaforico che realmente «costruttivo», di trame e trasparenze. Sono infatti queste ultime, a mio avviso, la chiave di lettura di questi papiers: ora sottese, ora depositate, appaiono come fantasmi un po’ frammentari di quelle rassicuranti architetture di cui la pittura si è sempre nutrita e strutturata.

E se il rischio che incombe sulle tecniche ad acqua è quello di un lirismo impressionistico, va detto che il linguaggio di Valeria Ciotti non cede mai alla facile emozione cromatica o all’effetto della dilatazione e compenetrazione casuale. La sua qualità lirica è – come ha già giustamente puntualizzato Anna Vigazzola – «scientificamente» fondata sulle leggi della percezione visiva ed «eticamente» compresa di un forte sentimento della vita e della natura, sintetico, mai analitico. È così che le immagini che abbiamo di fronte sorgono come luoghi di incontro e di dialogo intenso (l’ordine cui accennavo), non di separazione (gli istanti di vuoto e di lontananza dello scrittore).

| Francesco Lodola |

Catalogo: Presentazione di Francesco Lodola.
Illustrazione in catalogo: |Acq•cielo-trasmigrazione 27|.