Galleria Il Mercante
Milano, 4-17 marzo 1987
Ho parlato a lungo con Valeria Ciotti, meglio, ho cercato di farla parlare, guardando i quadri scelti per questa mostra, osservando i suoi acquarelli. Nello studio ho anche veduto i quadri di figura dipinti all’Accademia, alla scuola di Paulucci, che considera ancora oggi il suo vero maestro. Si era iscritta al corso di pittura dopo avere frequentato quello di scultura con Baglioni. Ho anche veduto alcune acqueforti di quegli anni incise sotto la guida di Calandri.
Mi ha detto che ama le regole, nella pittura come nella vita, ma che non bisogna diventarne schiavi. I suoi quadri sono costruiti, molto pensati, anche se danno soprattutto un’impressione di libertà. Chi li immagina casuali, affidati al puro gesto della mano, è fuori strada.
Mi ha detto di amare la pittura dei Quattrocento, naturalmente gli Impressionisti e molto di quello che è venuto dopo. Oggi le piacciono le lunghe camminate in montagna, che da ragazzina erano per lei una sofferenza; ma soprattutto ama il mare. Ama l’acqua.
Mi ha fatto vedere gli acquarelli bellissimi delle conchiglie, delle vongole, di un disegno rigoroso, ma anche liberamente inventato, come sono inventati i colori.
Ama nuotare nel mare, osservare quello che si vede a pelo d’acqua. In un piccolo notes che porta sempre con sé annota con brevi tratti quello che ha visto.
Dalla finestra della piccola cucina può osservare il corso del Po, dalla finestra dello studio la collina. Mi dice di rimanere a lungo, la sera, a guardare la collina dalla finestra. In questi quadri, davanti ai quali qualcuno potrà avere l’impressione di non riconoscere niente, la natura è sempre presente: alberi, acque e vento, in alcuni soprattutto il vento, che l’artista dichiara di amare.
Dipinge con colori puri, dalle tonalità forti, decise. Il giallo deve essere giallo, il rosso, rosso. Non dice ho veduto un albero verde davanti a una casa rossa, ma un verde vicino a un rosso.
Dipingere è per lei un modo di vivere, di parlare ogni giorno con se stessa.
| Renzo Guasco |
Catalogo: Presentazione di Renzo Guasco.
Illustrazione in catalogo: «L’albero azzurro», |Oli•131|.