Mostra personale «L’armonia dei contrasti», 1993

«L’armonia dei contrasti», Galleria Studio Laboratorio di Anna Virando
Torino, 6-26 aprile 1993

È difficile non lasciarsi coinvolgere dalla ricerca pittorica di Valeria Ciotti: una ricerca che scaturisce da un naturale bisogno di richiamare, spesso quasi in controluce, i segni di una realtà riletta attraverso una griglia interpretativa personalissima.

L’artista torinese, infatti, giustappone le linee essenziali dell’universo osservato, secondo un dettato che si avvale di un cromatismo capace di restituire soprattutto la sensazione insita nel soggetto riportato sulla tela.

Tentando di scorgere la musicalità delle forme, che secondo un ritmo inarrestabile si inseguono sul palcoscenico del nostro quotidiano, Valeria Ciotti utilizza spesso la tela o il foglio come una sorta di pentagramma sul quale anche i contrasti più forti creano una loro armonia.

Dal geometrismo di base sono abbattute con naturalezza le spigolosità formali, secondo una traiettoria dialettica che, in particolare nelle ultime opere, si affida ampiamente alla verticalità.

Il gesto dinamico della creazione ricorre alla metafora ritmica per acquisire così quella capacità di pulsare che, a ben guardare, è uno degli aspetti dominanti di ogni azione creativa.

Organizzando il proprio progetto intorno ad una continua riflessione sulla percezione, Valeria Ciotti sa discutere con gli oggetti più piccoli e apparentemente insignificanti. Da una conchiglia travagliata dal vortice eterno delle onde, o da un riflesso del sole sull’acqua di un fiume, la sensibile pittrice riesce a cogliere la vivacità di forme e di linee che si fanno quasi massa energica.

Non potendo rinunciare all’atavico rapporto con l’acqua e con l’universo dei suoni, la Ciotti ci indica una strada per accentuare la nostra attenzione, estremizzando i sentimenti al fine di entrare totalmente in un mondo «altro» fatto di presagi e visioni. E allora anche il rituale della pittura diventa uno strumento per abbattere le barriere del nostro antropocentrismo e riconquistare finalmente quella primitiva capacità di scorgere, nell’ambiente circostante, risonanze interiorizzate e che solo in poche occasioni possono esprimersi liberamente.

Questa mostra ci pare sia quindi una occasione per conoscere meglio la ricerca di Valeria Ciotti: ma soprattutto costituisce un buon suggerimento per conoscere anche un po’ meglio noi stessi.

Nel percorso estetico suggerito da questa bella rassegna, ognuno di noi può cercare di scorgere un segno, un riflesso, un riverbero per dare voce ai simboli che alimentano il nostro immaginario. Quel «luogo» di suggestioni che l’artista rivitalizza costantemente cogliendo, dallo spazio più autentico del reale, gli elementi essenziali per fare della luce e delle metafore cromatiche una prospettiva poetica.

Il piano dell’evocazione qui si sublima nell’antica alchimia dei viaggio nell’io, in cui ogni forma, ogni presagio di colore, finiscono per parlarci un po’ di noi e della nostra ricerca della verità nel sentire.

| Massimo Centini |

Catalogo: Presentazione di Massimo Centini.
Illustrazione in catalogo: «Spartacus n 2», |Oli•150|.