Si tratta di opera che compositivamente è assai vicina alla successiva (|Oli•018|) della quale è coeva, ma mi azzarderei a presumere che siano nate praticamente insieme e con medesimo punto focale della costruzione.
Mi pare che qui l’Angelo sia quello notturno (creatura degli Inferi, l’Angelo ribelle?; vedi anche l’opera «Riposo» (|Oli•073|) del ’73 dominata anch’essa, anche se in modo meno accentuato, dai toni rossi). Si conserva anche qui la ragnatela strutturale/textura di linee rette e curve che però evidenziano e staccano con maggiore forza e contrasto i tasselli cromatici. La bipartizione cromatica qui vira verso un risultato/esito quasi monocromo, appena «disturbato»/«mosso» da scosse di blu e digressioni in alto a sinistra di gialli. Si mantiene anche l’aspetto zoomorfo.
Francesco Lodola
N.B. In parentesi sono riportate le ipotesi di titolazione indicate dal critico al momento dell’esame del regesto allora in essere.

Angelo-uccello (Angelo/Angeli?)
1968, firmato
olio su tela, 45 x 70 cm