Si tratta di un’opera molto bella ed elegante, perfettamente risolta sul piano formale e compositivo/costruttivo, che va inserita nell’ambito tematico dell’Angelo sul quale Valeria ha lavorato con ripetute andata e ritorno, frequenti riprese e abbandoni, praticamente per quasi un decennio e forse più.
Si tratta di un angelo quasi zoomorfo, una figura cioè che sembra assumere le forme e le vibrazioni di movimento, di linea e dei toni cromatici di un insetto, di una libellula e che sembra inscriversi in una fitta ragnatela/textura di linee rette e curviformi che attraversano/solcano/strutturano lo sfondo cromaticamente bipartito (alto/giallo, basso/celeste).
Francesco Lodola
N.B. In parentesi sono riportate le ipotesi di titolazione indicate dal critico al momento dell’esame del regesto allora in essere.

Angelo (Angelo/Angeli?)
1968, firmato
olio su tela, 45 x 70 cm