Anima mundi, 1968 |Oli•022|

«Anima mundi» è uno straordinario quadro che interpreta l’elemento salvifico e generatore della donna-madre che si unisce alla Terra, omaggiando la grandezza della Natura.

|Oli•022|
Anima mundi
1968, firmato
olio su tela, 160 x 120 cm
(collezione privata)

I nudi della Ciotti sono icone della donna interpretata come generatrice del mondo. Le rappresentazioni del corpo svelato fungono alla pari di forme trascendentali del materno, quasi tutte legate ad uno stato di dorminanza, o al limite di abbandono agli elementi come l’acqua, l’aria, la terra o il fuoco (sole). Questi soggetti, intrisi di uno stato di sospensione/meditazione profonda, assumono pose plastiche che alimentano l’archetipo della grande Madre, mentre sottendono atmosfericamente all’esistenza di un Essere supremo. Intorno a questa rappresentazione del femminile sta la Nascita, la Morte, la Madre, Dio, la Terra.

Per Valeria Ciotti, l’autopossedersi, ovvero il riprendere la propria identità, passa attraverso la rilettura del corpo, interpretato più e più volte.

| Monica Mantelli |