Ancora più chiaramente che nel caso di «Stones n 3» (|Oli•156|) mi viene spontanea la domanda: «Che cosa sono/indicano/significano le stones dei titoli?». Davanti a queste forme tento di dare spazio/sfogo alla fantasia e all’immaginazione: mi pare di poter vedere un pesce nella forma superiore, come riflesso specularmente (in forza di uno specchio d’acqua?) dalla sagoma inferiore (non però con l’esattezza del rovesciamento simmetrico: c’è spazio per «diffrazione» e imperfezioni). I colori mi sembrano ora più che mai legittimati da scelte e criteri di ordine significante, soprattutto sul fronte di un rinnovato/discusso equilibrio/contrasto luce ed ombra. La tecnica alla quale è sottoposto il medium spazia dalla stesura più asciutta ad un esito assai vicino alla gouache. Come già per il precedente le forme contengono echi, in questo caso un po’ meno evidenti delle cifre segniche di Garelli.
Francesco Lodola

«Stones n 2»
1993, firmato
olio su tela, 60 x 75 cm