C’è qualcosa di criptico e per certi versi misterioso in questo lavoro come in quelli coevi, soprattutto per quanto riguarda gli Stones. L’impressione è che sulla consueta tavola cromatica, ulteriormente alleggerita e resa più delicatamente solare, galleggino o si incidano/si imprimano forme e segni che richiamano i grafismi di Garelli (delle opere su carta). Ritornano prepotenti e forse incontrollate la matrice e la lezione del linguaggio scultoreo e plastico (forse mai del tutto sopita)? Si tratta di opere indubbiamente significative e molto belle, dato il perfetto equilibrio compositivo. Essenziale per la mostra. Æ TAV. XV
Francesco Lodola

«Stones n 3»
1993, firmato
olio su tela, 60 x 75 cm